ATTENZIONE agli ancoraggi nelle falesie marine

In molti amano viaggiare per arrampicare al caldo e al sole nelle splendide falesie “marine” in giro per il mondo. Si può spaziare da località esotiche come la Thailandia, alle isole come Kalymons o la Sardegna, alle località costiere come Finale o Le Calanques. La maggior parte delle falesie di queste località sono attrezzate con protezioni fisse e in alcuni casi sono a picco direttamente sul mare. Indubbiamente è un’arrampicata molto apprezzabile ma recentemente si sono avuti casi di incidenti con rotture di protezioni che sembravano a prova di bomba, in acciaio inox. Le teorie sono molte ma la UIAA ha iniziato uno studio di questo fenomeno che non è ancora stato completato. Nel frattempo ha dato indicazioni su come affrontare il problema.

Rottura delle protezioni in acciaio inossidabile
Contemporaneamente alla crescita di queste aree di arrampicata sul mare aumenta in modo allarmante, l’elenco di rotture delle attrezzature. Le protezioni e le soste si rompono, di solito senza preavviso e non solo come conseguenza di cadute ma anche nel caso di calate dalle soste o nel caso di riposi durante il tiro con la sola sollecitazione del peso dell’arrampicatore. Le protezioni che si rompono non sono materiali economici ma protezioni in acciaio inox che sono lo standard per le protezioni per l’arrampicata sportiva in tutto il mondo.

Cadute di piccola entità possono causare la rottura della protezione
I risultati preliminari di uno studio molto esteso della UIAA indicano che la quantità di rotture di ancoraggi fissi in ambiente marino, in particolare in luoghi caldi tropicali, è incredibilmente alta. Ogni ancoraggio utilizzato in luoghi molto conosciuti come la Railay Bay in Thailandia deve essere considerato sospetti e soggetto a possibile rottura.
La relazione della UIAA rileva che dal 10 al 20 per cento degli ancoraggi esaminati fallirebbe con una semplice forza che va da 1 a 4 kN, mentre lo standard UIAA per questo tipo di protezioni fisse è un minimo di 22 kN. In altre parole, la forza di anche una sola piccola caduta nel corso di un’arrampicata potrebbe causare la rottura della protezione.

Corrosione dell’ambiente marino
Il sito web UIAA riferisce: “In generale, alcuni ancoraggi fissi si sono rotti solo per il peso di uno scalatore. Tutti i materiali esaminati erano in acciaio inox, che soddisfa lo standard di sicurezza UIAA e ha una reputazione di buona tenuta contro la corrosione. La corrosione in questa località in particolare, sembra essere accelerata dalla vicinanza del mare e dal fatto che il tempo sia caldo e umido tutto l’anno.”

Acqua marina causa la corrosione
Le protezioni si rompono a causa della corrosione derivante dall’esposizione costante all’acqua salata. La rottura delle protezioni in acciaio inossidabile utilizzate per l’arrampicata è causata da un fenomeno relativo alla stress derivante dalla corrosione. Le microfessurazioni per corrosione si verificano in qualsiasi parte della protezione e talvolta in punti non visibili e questo li rende ancora più subdoli.
È infatti difficile valutare i danni di un ancoraggio solamente con un’ispezione visiva in particolare quando si sta arrampicando. La maggior parte del danno è invisibile ad occhio nudo o comunque la protezione è in alto e fuori dalla vista. Ogni area di arrampicata, ogni via e ogni protezione sono diversi e diversamente attaccati da fattori ambientali come la direzione del vento, l’esposizione al sole, la distanza dal mare e l’umidità sulla roccia che ne influenzano l’integrità e la resistenza. Un indizio possibile è una bava di ruggine o una striscia rossa sotto la protezione. Se ve ne sono è meglio evitare il tiro.

Raccomandazioni UIAA per evitare futuri incidenti per rottura delle protezioni per chiunque ad arrampicare ambienti marini

  • Prima di arrampicare, si raccomanda vivamente di chiedere informazioni sulla qualità degli ancoraggi in loco agli arrampicatori locali e/o alla gente del posto che ha attrezzato le vie.
  • Alcune aree sono riattrezzate regolarmente. Se le placchette hanno meno di 3 anni, l’esperienza raggiunta fino ad oggi suggerisce che la probabilità di trovare un ancoraggio con resistenza ridotta è bassa, anche se si sono riscontrate rotture di placchette solo dopo 9 mesi dall’installazione.
  • D’altra parte, se sugli ancoraggi notate segni di ruggine, questo può denotare un ancoraggio fortemente indebolito. In tal caso, non sollecitate il punto di ancoraggio e ritiratevi (l’esperienza nel campo mostra che alcuni ancoraggi potrebbero cedere quando sollecitati soltanto con il peso dell’arrampicatore). Allertate gli arrampicatori locali e la gente del posto che si occupa della manutenzione dell’area d’arrampicata, in modo che possano esaminare e sostituire l’ancoraggio danneggiato. Potreste sostituire l’ancoraggio in questione anche da soli ed in tal caso cambiatelo con uno di resistenza alla corrosione uguale o superiore.
  • Come principio di precauzione, si consiglia vivamente di NON arrampicare su vie in ambienti marini tropicali con segni di ruggine su ancoraggi  e/o dove non si conosce la persona responsabile della manutenzione dell’area d’arrampicata o quando è stata installata l’attrezzatura.
  • Nella mancanza di informazioni attendibili sulla integrità degli ancoraggi da parte di chi si occupa sul posto della manutenzione di falesie marine, gli arrampicatori devono considerare le vie costiere attrezzate come terreni d’avventura dove tutti gli ancoraggi fissi sono discutibili, come nel caso dell’alpinismo.
  • Infine, l’arrampicatore è responsabile delle proprie decisioni e azioni riguardo all’integrità degli ancoraggi.

APPROFONDIMENTI:

Articolo su planet mountain

Articolo sul sito Petzl

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