Nell’ultima uscita che ho fatto, mi è capitato di vedere una guida non stupirsi quando, dopo aver suggerito ai suoi clienti di bere, questi hanno gentilmente declinato. Evidentemente è abituato al fatto che l’idratazione è un aspetto trascurato dai più.
La cosa interessante è che eravamo all’inizio della seconda risalita con le pelli del giro che stavamo facendo e quindi prima di uno sforzo abbastanza intenso.
La differenza è data dal fatto che la guida conosce bene il meccanismo per cui è fondamentale idratarsi frequentemente e in maniera indipendente dallo stimolo della sete e a maggior ragione prima di uno sforzo. Il cliente, in questo caso, invece pensava alla bevuta come elemento conviviale da fare in vetta.
Lo stesso problema è presente anche per chi scia in pista e trascura di bere per tutta la giornata o buona parte di questa.
Caffé, birra e niente acqua sono gli elementi più comuni di una vacanza in montagna. Purtroppo sono anche gli elementi più comuni per diventare disidratati. La disidratazione, se fortunatamente il più delle volte non porta a condizioni patologiche, comporta un peggioramento della nostra prestazione.
La maggior parte delle persone non si idratano come dovrebbero quando sciano e al massimo bevono qualche sorso d’acqua.
Un recente studio fatto negli USA, si è occupato di studiare gli effetti della disidratazione negli sciatori non professionisti e ha tratto conclusioni assai interessanti.
La maggioranza degli sciatori inizia la giornata già disidratato. Questo accade perché normalmente si beve tè o caffè come prima cosa al mattino e entrambi contribuiscono alla perdita di liquidi e non si beve abbastanza acqua prima di uscire.
I comportamenti errati continuano durante la giornata in quanto chi scia perde liquidi tramite la normale respirazione e la sudorazione ma trascura il fatto di rifornire il corpo di liquidi. Il freddo e l’altitudine infatti inibiscono il senso di sete e alcuni sciatori addirittura preferiscono non bere per non avere il problema di andare in bagno.
Lo studio sopra menzionato, effettuato a metà giornata su un cospicuo numero di sciatori di ogni età e sesso, ha riscontrato che soltanto il 10% degli sciatori aveva bevuto dalla mattina e la maggioranza dei campioni analizzati dimostrava segni di elevata disidratazione.
La cosa ironica è che la maggior parte delle persone, pur avendo lo zainetto, non avevano con se bevande e in ogni caso non avevano bevuto.
Un buon modo per rendersi conto dello stato di disidratazione è il colore dell’urina. Quando si è idratati è quasi incolore mentre più scuro e intenso è il colore più disidratati siamo.
Lo studio ha inoltre riscontrato che la disidratazione riduce il flusso sanguigno ai muscoli che ovviamente diventano meno efficienti.
Inoltre il cuore deve anche fare uno sforzo maggiore per pompare la stessa quantità di sangue aumentando il ritmo cardiaco.
Quindi non solo i muscoli diminuiranno la capacità di ridurre le scorie prodotte ma il nostro corpo ridurrà la capacità di termoregolarsi. Quando siamo disidratati il nostro corpo non manda più una sufficiente quantità di sangue alle estremità con il conseguente congelamento della dita della mani e dei piedi.
Questo processo accade in tempi rapidi è quindi meglio prevenire bevendo frequentemente che cercare di porre rimedio dopo.
Infine, lo studio ha dimostrato che la disidratazione gioca negativamente sulla prestazione. Dopo due ore di sci, l’ora successiva, chi si è idratato regolarmente è stato in grado di ottenere risultati migliori anche del 100%.
Aspettare a bere durante lo stop per il pranzo non è una soluzione, dopo tre ore di sci, quanto bevuto normalmente a pranzo non è sufficiente a ristabilire un corretto livello di idratazione.
Cosa fare dunque?
Innanzitutto prima di uscire di casa bisogna bere abbondantemente, partendo con una buona scorta di liquidi.
Una volta sulla neve bisogna cercare di bere regolarmente. Idealmente circa mezzo litro per ora di acqua o bevanda isotonica. È quindi utile portare uno zaino con una borraccia o una sacca idrica, facendo attenzione che siano opportunamente isolate nelle giornate più fredde per evitare che i liquidi congelino.
Possiamo approfittare delle risalite con gli impianti o delle soste per mettere e togliere le pelli se facciamo scialpinismo ma l’importante è di non aspettare lo stimolo della sete per bere.
Alla fine della giornata un’altra bevuta sarà utile per poter recuperare più velocemente.