Ipotermia, cosa è, come prevenirla e come trattarla

L’ipotermia è una condizione medica potenzialmente pericolosa che può verificarsi quando la temperatura corporea centrale scende al di sotto dei livelli normali. In montagna, soprattutto durante le escursioni in alta quota o durante l’inverno, ci si espone a temperature estremamente fredde e a venti forti che possono aumentare il rischio di ipotermia. In questo articolo, esploreremo i rischi dell’ipotermia in montagna e forniremo consigli su come prevenirla.

L’ipotermia si verifica quando la temperatura corporea centrale scende al di sotto dei 35°C. Come detto, questa condizione può essere causata da una varietà di fattori, tra cui l’esposizione a temperature esterne fredde, l’abbigliamento inadeguato, la sudorazione eccessiva, la disidratazione, l’affaticamento o l’assunzione di alcol o droghe.

I rischi dell’ipotermia in montagna

 

L’ipotermia può verificarsi quando il corpo perde calore più velocemente di quanto riesca a produrne. Ciò può accadere quando ci si espone alle temperature fredde e ai venti forti in montagna. Alcuni fattori che aumentano il rischio di ipotermia includono:

  • Indossare abiti inadeguati per il clima o per l’attività fisica svolta
  • Sudare troppo e non cambiarsi subito gli indumenti bagnati
  • Non mantenere una buona idratazione e una alimentazione adeguata
  • Esposizione prolungata alle temperature estreme
  • Stare all’aperto senza riparo in caso di condizioni meteorologiche avverse
  • Essere stanchi, disidratati o malnutriti
  • Essere anziani o affetti da malattie croniche
  • Svolgere un’attività fisica intensa in un clima freddo

I sintomi dell’ipotermia includono brividi, stanchezza, confusione, difficoltà a parlare o a muoversi, sonnolenza, battito cardiaco lento e perdita di coscienza. In casi gravi, l’ipotermia può portare a danni ai tessuti, insufficienza cardiaca, coma e morte.

Come prevenire l’ipotermia in montagna

Fortunatamente, ci sono alcune misure che si possono adottare per prevenire l’ipotermia in montagna. Ecco alcuni consigli utili:

Indossare abiti adeguati per il clima e per l’attività fisica svolta. È importante vestirsi a strati, indossando un tessuto che assorbe l’umidità vicino alla pelle, un isolante termico e un guscio impermeabile sia all’acqua che al vento e possibilmente traspirante. In montagna, le temperature possono variare notevolmente durante il giorno, quindi è importante vestirsi a strati per poter adattare l’abbigliamento al cambiamento delle condizioni. Un buon inizio è indossare tessuti che assorbono l’umidità vicino alla pelle, come la lana merino o il polipropilene. Questi tessuti aiutano a mantenere la pelle asciutta e impediscono al sudore di raffreddarsi sulla pelle. Successivamente, si può aggiungere uno o più strati isolanti termici per trattenere il calore corporeo, come un pile o una giacca in piuma d’oca. Infine, si può aggiungere un guscio esterno impermeabile e antivento per proteggere dalle intemperie, come una giacca a vento o un anorak.

Il cibo è una fonte importante di energia per il corpo e aiuta a produrre calore corporeo. In montagna, è importante portare con sé alimenti calorici e ad alto contenuto di carboidrati, come barrette energetiche, frutta secca e cioccolata. Inoltre, le bevande calde, come tè o cioccolata calda, aiutano a riscaldarsi dall’interno e a produrre calore corporeo.

Mantenere una buona idratazione e un’alimentazione adeguata per sostenere il metabolismo e produrre calore corporeo. Il corpo ha bisogno di acqua per funzionare correttamente, soprattutto in un clima freddo dove la pelle e le mucose secernono più acqua. Bere abbastanza acqua e liquidi idratanti durante l’escursione è quindi essenziale per evitare la disidratazione e il rischio di ipotermia. Inoltre, una dieta adeguata, con una giusta quantità di proteine, grassi e carboidrati, è necessaria per produrre energia e calore corporeo.

Evitare l’esposizione prolungata alle temperature estreme e trovare riparo in caso di condizioni meteorologiche avverse. Se possibile, evitare di stare all’aperto per troppo tempo durante il periodo più freddo della giornata. In caso di venti forti o condizioni meteorologiche avverse, è importante trovare riparo in un luogo protetto dal vento e dal freddo, come una grotta o un rifugio.

Portare con sé attrezzature e forniture essenziali per la sopravvivenza in caso di emergenze, come coperte di emergenza, alimenti e bevande calde, strumenti per accendere un fuoco e comunicazioni radio o telefoni cellulari.

Come si tratta un soggetto colpito da ipotermia?

Il trattamento dell’ipotermia dipende dalla gravità della condizione. Se una persona si trova in una situazione di ipotermia, è importante intervenire immediatamente per prevenire il peggioramento della situazione.

Ecco alcune linee guida generali per il trattamento dell’ipotermia:

  1. Spostare la persona in un luogo caldo: Se possibile, portare la persona in un luogo caldo e asciutto. Rimuovere i vestiti bagnati o umidi e coprire la persona con coperte calde e asciutte. Proteggere la testa e il collo dalla perdita di calore.
  2. Chiamare un’ambulanza: Se la condizione della persona è grave, chiamare immediatamente un’ambulanza.
  3. Riscaldamento graduale: Non riscaldare la persona troppo rapidamente, poiché ciò può causare shock termico. Il riscaldamento deve essere graduale e lento. Ad esempio, si può fare il bagno con acqua calda, avendo cura di non usare acqua bollente, o applicare delle coperte calde o una sacca di acqua calda alle parti del corpo che si raffreddano più velocemente come le ascelle, l’inguine e il petto.
  4. Monitorare i segni vitali: È importante monitorare la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna della persona colpita da ipotermia. In caso di necessità, eseguire la rianimazione cardiopolmonare (RCP).
  5. Dare da bere liquidi caldi: Dare alla persona da bere liquidi caldi come tè caldo, brodo o bevande sportive calde per ripristinare i fluidi corporei.
  6. Trasferimento in ospedale: Anche se i segni di ipotermia sembrano migliorare, è importante che la persona venga trasferita in ospedale per essere visitata e monitorata.

In sintesi, il trattamento dell’ipotermia dipende dalla gravità della condizione e richiede un approccio graduale e attento al riscaldamento della persona, oltre al monitoraggio dei segni vitali e all’attenzione alla disidratazione. In caso di grave ipotermia, è importante chiamare immediatamente un’ambulanza.

Soccorrere una persona colpita da ipotermia in montagna richiede un’azione rapida e coordinata. Ecco alcuni suggerimenti su come agire:

  1. Valutare la situazione: Prima di avvicinarsi alla persona, valutare la situazione per verificare se ci sono eventuali pericoli come terreni scivolosi, cadute di neve, valanghe o altri rischi legati all’ambiente.
  2. Chiamare il soccorso alpino: Chiamare il soccorso alpino o il numero di emergenza del paese in cui ci si trova il più presto possibile, fornendo informazioni precise sulla posizione e sulle condizioni della persona.
  3. Stabilire il contatto visivo e vocale: Se la persona colpita da ipotermia è ancora cosciente, stabilire un contatto visivo e vocale per rassicurarla e fornirle un supporto emotivo.
  4. Riscaldare gradualmente la persona: Coprire la persona con coperte calde e asciutte e rimuovere i vestiti bagnati o umidi. Se possibile, portarla in un luogo riparato dal vento e al riparo dalle intemperie e riscaldarla gradualmente, avendo cura di non riscaldarla troppo rapidamente per evitare lo shock termico.
  5. Proteggere la testa e il collo: Proteggere la testa e il collo dalla perdita di calore con un cappello caldo, un passamontagna o una sciarpa.
  6. Dare da bere liquidi caldi: Dare alla persona da bere liquidi caldi come tè caldo, brodo o bevande sportive calde per ripristinare i fluidi corporei.
  7. Monitorare i segni vitali: Monitorare la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna della persona colpita da ipotermia e, se necessario, eseguire la rianimazione cardiopolmonare (RCP).

In ogni caso, è sempre consigliabile cercare l’aiuto di professionisti del soccorso alpino o di personale medico specializzato.

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