Inauguriamo la sezione “Interviste agli esperti” con un’intervista a Delfino Formenti, personaggio molto noto per la sua inestimabile attività di scoperta e chiodatura di numerose falesie nel lecchese. Delfino è uno dei massimi esperti nella chiodatura e infatti a lui dobbiamo la possibilità di scalare in gran parte del grande parco d’arrampicata del lecchese. È possibile trovare maggiori informazioni su Delino Formanti sul suo sito Delfix.it
S.I.M. : Ciao Delfino, puoi parlarci brevemente di te e della tua attività di arrampicatore?
D.F. La prima esperienza sulla roccia è stata nel 1979 percorrendo la ferrata del Centenario al Resegone. Poi ho cominciato a frequentare le pareti del lecchese e in seguito ho ripetuto diverse salite classiche e sportive soprattutto in Dolomiti.
S.I.M. : Parlaci di come è nata la tua passione per la chiodatura?
La mia passione per la chiodatura è nata nel 1986 dopo aver visitato diverse falesie in Italia e in Francia. Mi sono chiesto: perché non creare qualcosa anche a Lecco? Cosi ho iniziato ad attrezzare. Fino ad oggi ho attrezzato 500 tiri suddivisi in 18 settori, sia monotiri sia vie sportive di più tiri.
S.I.M. : Direi che almeno tre generazioni di arrampicatori si sono formate nelle tue falesie, puoi dirci quanti tiri hai chiodato e se c’è una falesia o settore che ti sta particolarmente a cuore e perché?
La falesia che mi sta più a cuore, senza tralasciare le altre creazioni, è la parete Stoppani. Ho impiegato più di due anni per l’attrezzatura, mi è costata molti sacrifici e fatica, ma il risultato è stato a mio parere una delle falesie più belle del lecchese.
S.I.M. : So che ultimamente ci sono stati alcuni episodi spiacevoli, potresti darci qualche raccomandazione per vivere al meglio le nostre giornate in falesia e su come rispettare queste vere e proprie opere d’arte?
La falesia è un luogo dove si può arrampicare e divertirsi. In questi ultimi anni però sto notando che una piccola parte di chi arrampica non ha rispetto per questi luoghi, creati con enorme fatica e sacrificio. Non c’è più il rispetto dell’ambiente e del lavoro svolto. Forse la gente pensa che io sia sponsorizzato da qualche ditta o ente ma non è così. Il consiglio che posso dare è quello di tenere pulita la base delle falesie. Un’altra buona regola è di spazzolare le prese soprattutto quelle più sporche di magnesite.
(NdR: è importante che tutti coloro che frequentano le falesie che sono fonte di divertimento gratuito, comincino a pensare a come poter contribuire anche in piccola parte seguendo pochi accorgimenti come indicato da Delfix. Tutti apprezziamo una bella giornata in falesia e quindi adottiamo comportamenti altruistici affinché anche altri possano trovarle in buone condizioni. Sarà anche una forma di rispetto per chi le ha chiodate.)
S.I.M. : Ci occupiamo di sicurezza e vorremmo qualche tuo consigli per capire come fare a valutare se una falesia è sicura o meno?
Per capire se una falesia è sicura, basta guardare se è curata alla base, se la parete è stata pulita bene dalle lame instabili, il tipo di chiodatura, se gli ancoraggi sono posti nella roccia compatta, se le soste di calata sono messe nella giusta posizione dove la corda non abbia sfregamenti. Nel periodo delle ferie vado a scalare un po’ in giro (sia in Italia sia in Francia) e spesso mi capita di riscontrare molti errori fatti da chi ha attrezzato la falesia. Certo, io attrezzo da 28 anni e ho un’ottica diversa da chi arrampica solamente.
S.I.M. : Si è parlato ultimamente sulla sicurezza degli ancoraggi e particolarmente in ambiente marino, hai qualche opinione e consiglio in merito?
L’attrezzatura in ambiente marino ha sempre dato problemi per via della salsedine, specialmente per le pareti che si affacciano sul mare. Credo che il materiale più idoneo sia l’inox ma attenzione c’è inox e inox. Nel senso che la qualità del materiale può essere molto diversa! Nel lecchese non ci sono questi problemi, basta fare un minimo di manutenzione ogni tanto controllando gli ancoraggi e sostituendo i moschettoni di calata consumati.
S.I.M. : Ti fideresti ad arrampicare su un tiro non chiodato da te?
Se vado in una falesia attrezzata da altri, mi devo fidare di chi ha fatto il lavoro, ma controllo sempre gli ancoraggi e soprattutto le soste che per me sono il punto più importante del tiro.
S.I.M. : Ti ringraziamo e speriamo di incontrarti presto in una delle tue falesie
Grazie a Delfino per la Sua “abnegazione” per la roccia… e noi.