Questo video mostra i pericoli dei cosidetti treewells. Non si tratta di un video formativo e le tecniche utilizzato non sono quelle più appropriate in questi casi anche se alla fine lo sciatore è stato salvato.
Archivio mensile:Aprile 2012
La “sindrome da imbrago”
Allego il link ad un interessante articolo sulla sindrome da imbrago pubblicato su Montagna.tv
Di seguito uno stralcio:
“…In passato sono stati segnalati degli incidenti che hanno coinvolto soggetti forti e sani, morti improvvisamente dopo essere rimasti appesi per qualche tempo ad una corda, assicurati da un’imbragatura per arrampicata, senza alcuna causa apparente di morte all’autopsia.
La sindrome in oggetto è una situazione che si viene a creare quando un corpo rimane appeso senza movimento per un certo periodo di tempo…”
Attrezzatura da arrampicata: quando va cambiata? Parte 1
PARTE 1: IMBRAGO, FETTUCCE, CORDA
Una delle domande che vengono spesso poste dai neofiti riguarda la durata dell’attrezzatura e, anche per chi ha più esperienza, non è sempre facile determinare se è giunto il momento di mandare in pensione l’amata corda o il valoroso imbrago che ci ha accompagnato in vetta così tante volte.
Se pensiamo a quanto spesso vengono cambiati gli sci o la mountain bike, soltanto perché è uscito un nuovo modello, ci rendiamo conto di come sia poco razionale il nostro approccio nel rinnovare l’attrezzatura.
L’alpinista, si sa, non è uno spendaccione e spesso utilizza la stessa corda, lo stesso imbrago e gli stessi rinvii per anni.
La cosa appare alquanto curiosa visto che la vita e la sicurezza dipendono letteralmente dallo stato e dalla qualità dell’attrezzatura e molto probabilmente ogni arrampicatore o alpinista ha nel proprio “arsenale” almeno un pezzo che non passerebbe un test sulla sicurezza. Continua a leggere
Un video storico sull’arrampicata
Fortunatamente gli standard di sicurezza sono migliorati, bisogna però dare atto al coraggio di questi pionieri.
Per chi vive la montagna lo spirito d’avventura è rimasto immutato nel susseguirsi delle generazioni.
Fisiologia: consigli sul mal di montagna e vacanza in quota
Con la fine dell’inverno arriva il periodo ideale per lo scialpinismo, l’alpinismo e lo sci su ghiacciaio e quindi inizia la frequentazione dei ghiacciai, dei rifugi e delle località in quota.
Ognuno di noi parte per la montagna sognando la vacanza perfetta talvolta può però capitare che chi proviene dalla pianura soffra di nausea durante i primi giorni passati ad altitudini anche moderate.
Località a quote elevate sono meno frequenti sulle alpi che in altri continenti ma è comunque bene sapere che, in alcune sfortunate occasioni, gli effetti dell’altitudine possono essere talmente gravi da richiedere un trattamento medico. Si tratta quindi di una problematica da non sottovalutare. Continua a leggere
Sicurezza su ghiacciaio: Bivacchi e crepacci
Benché fosse ancora relativamente presto al mattino (considerata l’ora legale), e quindi abbastanza freddo, è assolutamente sconsigliato fermarsi a bivaccare e mettere le pelli in mezzo al ghiacciaio. Esiste la grande probabilità che i ponti sopra i crepacci cedano con nefaste conseguenze. Evidenziato in rosso un numeroso gruppo di persone si è fermato in una zona che visibilmente è segnata da depressioni che sono la continuazione di crepacci aperti. Inoltre avevano pensato bene di togliersi sci e iniziare a camminare in giro, altra pratica assolutamente sbagliata, infatti il peso viene concentrato su una superficie minore rispetto agli sci e quindi è più probabile uno sfondamento. Anche in caso di sfondamento, gli sci possono in qualche modo bloccare la caduta andandosi ad incastrare sulle pareti del crepaccio. Bisogna fare sempre attenzione in quanto i ponti possono crollare anche durante le ore più fredde in quanto sono molteplici le cause di un cedimento. Molto meglio posizionarsi sulla morena laterale del ghiacciaio. In quet’ultimo caso è bene fare attenzione ad eventuali scariche derivanti dallo scioglimento della neve e del ghiaccio che tengono in posizione i detriti e le pietre accumulati sulla morena stessa.